Questa è la prima volta che scrivo in un blog e mi entusiasma molto l’idea di mettere in parole le mie esperienze musicali, i punti di vista, tutto quello che può aver a che fare con il mondo della musica; ma ancor di più mi piace l’idea di renderlo pubblico e accessibile a tutti.

Sto scrivendo dal treno che mi riporta a casa (Campania – Toscana), in una splendida giornata di sole.
Sì, esatto! Ho passato il Natale in famiglia come ogni emigrante che si rispetti!

I viaggi sono al centro della mia vita e probabilmente saranno i pochi ma piacevoli momenti in cui avrò tempo per scrivere.

Visto che siamo proprio al termine di quest’anno, vorrei fare un resoconto di quello che è stato per me il 2016. Ci sono stati tanti eventi significativi, belli e brutti, tante esperienze, tanti viaggi e tanti artisti che ho conosciuto e con cui ho avuto il piacere di parlare e condividere il palco e la musica.

Devo dire però che questo anno è iniziato parecchio male, con mio padre che dopo una lunga malattia ci ha lasciati nel mese di febbraio. Anche se me lo aspettavo è stato davvero un duro colpo che mi ha lasciato impietrito. In quel periodo ci sono stati tanti aspetti tristi certo, ma devo dire di aver vissuto anche momenti forti ed emozionanti: l’avvicinamento della famiglia, l’aver parlato con persone con cui non avevo mai scambiato una parola e scoprire che hanno un mondo dentro, l’aver ricevuto parole di conforto e aver avuto gli amici e la propria compagna che mi sono stati accanto e mi hanno sostenuto.

Ci sono state diverse persone importanti che purtroppo hanno lasciato questo mondo negli ultimi anni; sto parlando di tutti quegli artisti che hanno lasciato un segno, che hanno significato molto per me e la cui musica è stata, almeno per un periodo, la colonna sonora della mia vita, come ad esempio Pino Daniele, Prince e ultimo ma non meno importante George Michael.

Per fortuna ci sono stati degli eventi che mi hanno sollevato parecchio il morale come ad esempio la clinic concerto di Robben Ford nel mese di marzo, durante la quale ho avuto l’opportunità di accompagnarlo insieme al batterista Antonio Muto. Spesso mi è capitato di fare la ritmica per musicisti stranieri ed ho avuto il piacere di suonare con alcuni davvero incredibili come Paul Gilbert o Mike Stern.

Robben Ford: uno dei chitarristi blues (e non solo ) più incredibili che esistano sul pianeta! Uno che ha suonato con Miles Davis! Un musicista che ho studiato attentamente,passando le ore sui suoi video e le sue trascrizioni! Era li a cena con me e poi suonavamo insieme. Da non crederci!

Una delle soddisfazioni più grandi per me è stato il momento in cui dopo il soundcheck durato un minuto, si è girato verso me e Antonio e con i pollici in sù ci ha detto: “Yeah men! Great sound! It’s ok for me!”

Vi lascio immaginare la felicità nel sentire quelle parole! A fine serata siamo rimasti a parlare per un bel po’ di musica,mi ha fatto i complimenti per il solo di basso che ho fatto sulla bellissima ballad scritta da lui che s’intitola ”Fool’s paradise”. e mi ha detto che gli sarebbe piaciuto fare quel tour/clinic insieme! Al ché ho fatto gli occhi a cuoricino e gli ho detto: “dove devo firmare?”

Queste sono quelle cose che ti ripagano di tutto lo studio e il lavoro che hai fatto per diventare un musicista e devo dire che suonare con un artista di questo calibro è sicuramente la lezione di musica più bella che si possa ricevere.

Poche settimane dopo invece mi comunicano le date del Conad Tour con l’orchestra del Maestro Peppe Vessicchio, con cui avevo già precedentemente collaborato per una sessione in studio e un concerto.

Un’altra bellissima esperienza, completamente diversa. Questa volta sono stato alle prese con parti scritte nota per nota, cosa alla quale non sono abituato. Non mi è capitato praticamente mai di suonare leggendo e inizialmente è stato molto impegnativo. I musicisti dell’orchestra oltre ad essere grandi professionisti, si sono rivelati da subito delle persone fantastiche! Ci siamo divertiti davvero tanto, abbiamo girato molto, visitato tante belle città italiane e ci sono state collaborazioni fantastiche con artisti come Stefano di Battista, Fabio Concato e altri. Durante il tour abbiamo anche registrato una puntata di “Amici” di Maria de Filippi agli Elios studios di Roma. Il maestro Vessicchio, che all’inizio mi incuteva una certa soggezione, poi si è rivelato una persona molto simpatica, disponibile e con tante esperienze e cose da raccontare. A volte rimanevo incantato a sentire i suoi discorsi!

Non finisco neanche il tour con Vessicchio che ricevo una chiamata da un amico batterista molto bravo di nome Piero Perelli che suona con un’artista americana; mi dice che hanno bisogno del bassista per alcune date del tour europeo. Wow! Indovinate un po’ la mia risposta??!!

Si trattava di fare delle date a luglio, alcune in Italia e una a un Festival in Finlandia vicino Helsinki; ma soprattutto si trattava di affiancare una voce unica nel suo genere, un’artista di fama internazionale: Dana Fuchs, che tra l’altro ha recitato nel film musicale “Across the Universe”!! Che dire, un’altra esperienza bellissima.
Quella donna (alta credo almeno 1.90) trasmette un’ energia e una carica che quando suoni con lei ti sembra di spaccare tutto!

E poi? Finalmente un po’ di meritate vacanze! E’ vero che fare il musicista può essere tra i lavori più belli ed entusiasmanti del mondo, ma è anche vero che dopo un anno di lezioni, concerti, prove e quant’altro c’era bisogno di fermarsi un attimo.

Da settembre siamo ripartiti alla grande con una data a un festival in Romania con Ciro Manna, chitarrista e grande amico con cui collaboro da tantissimo tempo e che recentemente è entrato a far parte della band del grandissimo Richard Bona! La star del festival in questione era Frank Gambale, chitarrista strepitoso e grande didatta, famoso per aver fatto parte della formazione “Electric band” di Chick Korea. Frank e gli altri artisti pernottavano nel nostro stesso albergo, quindi abbiamo avuto modo di conoscerci e scambiare due chiacchiere; in fondo un paio di settimane dopo avremmo dovuto suonare insieme in un concerto a Caserta.

E’ stato un vero onore per me conoscerlo e suonare con lui. La band che lo ha accompagnato era formata da Antonio Muto alla batteria,Alessandro Scialla alle tastiere e io al basso; abbiamo aperto e chiuso il concerto con Ciro e Frank sul palco che suonavano insieme. I brani di Frank Gambale non erano per niente facili, tenendo conto del fatto che lui è uno dei chitarristi jazz più virtuosi del pianeta. Per divertirmi di più e fare anche una bella figura ho deciso che mi sarei imparato tutto a memoria; così sono stato 10 giorni circa chiuso in casa a studiare le parti e i brani che mi avevano assegnato. Devo dire che è stato molto impegnativo, ma anche parecchio stimolante. Alla fine il concerto è andato alla grande! E probabilmente ce ne saranno altri!

Da settembre invece ho ripreso l’attività didattica.

Ma prima di arrivare ad oggi voglio ricordare un altro bellissimo incontro: quello con Marco Panascia, musicista che io adoro. Contrabbassista di origine siciliana, che vive e suona a New York da circa 20 anni. Un musicista jazz vero che suona come pochi e una persona molto piacevole. Abbiamo tenuto un concerto insieme a Lucca (questa volta suonavo la chitarra) a cui è seguita il giorno dopo un’interessantissima masterclass alla scuola Jam academy. In questi preziosi momenti sono riuscito a trovare il tempo per fare anche un piccolo video in cui ci divertiamo a suonare insieme un blues a due bassi. Lo trovate pubblicato nella mia pagina Facebook.

Ci sono stati altri due eventi molto importanti per me. Il primo è la clinic-concerto della Ciro Manna Band in diretta su facebook dalla Parsek (sede Markbass – DVmark); il video lo potete trovare nella pagina facebook DVmark.

L’altro evento è il concerto strepitoso che abbiamo tenuto poco prima di Natale con i Playground Project, formazione di cui presto vi parlerò.

E con questo arriviamo fino a oggi. Certo, ora sono qui a parlare di tutte le belle esperienze che faccio, ma vi assicuro che questo succede dopo anni di gavetta! E che gavetta! Tanti sacrifici, delusioni, crisi, difficoltà e ogni tanto anche piccole soddisfazioni. Ma questa è un’altra storia; magari ve ne parlerò un’altra volta.

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